Maggio: l’incubo di ogni studente
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È maggio e siamo nel pieno della primavera: potremmo uscire con gli amici, fare un aperitivo, pensare al futuro. O semplicemente fare una passeggiata per staccare da tutto. E invece no. Siamo a casa, sulla scrivania, a ripassare latino, matematica, scienze, italiano. Ci ripetono che è l’ultimo sforzo, sono gli ultimi voti, poi ci sarà l’estate: di cosa ci lamentiamo? In fondo, sapevamo le rinunce che avremo fatto ancor prima di scegliere il nostro indirizzo di studi. Il problema è che siamo esausti. Ci sembra un tunnel senza uscita, un vortice che ci trascina sempre più giù. C’è silenzio nelle classi, se ne accorgono tutti. Non c’è tempo neanche per parlare: dobbiamo pianificare, organizzare, studiare, recuperare debiti ed evitare bocciature. Il calendario sembra un arcobaleno: ogni colore è un diverso compito in classe. Guardarlo ci mette angoscia. “Abbiamo dato il massimo tutto l’anno, possiamo mollare proprio adesso?” Ci diciamo. I pomeriggi, però, non bastano per prepararci al meglio: al solo pensiero, le lacrime appannano gli occhi. Ci sentiamo stanchi, sopraffatti da una corsa contro il tempo che non ha colpevoli. Succede ogni anno, è vero. Ma l’unica cosa che ci viene da pensare è che finisca presto. E questa non può essere la normalità. Benedetta Balducci 4A