LA SOLITUDINE E’ UNA VERGOGNA?
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Ci chiamano animali sociali e con l’utilizzo dei social network, ormai, siamo tutti
interconnessi. Eppure ci sentiamo sempre più soli.
Rimanere a casa il sabato sera mentre gli altri escono a divertirsi è un incubo: proviamo
smarrimento e ci sembra di essere costantemente in difetto. Alla fine questi sentimenti
sfociano nella rassegnazione e ci riduciamo a passare la serata scorrendo meccanicamente
la pagina home di Instagram.
Così per tutte le volte successive.
La solitudine, però, non va considerata per forza come uno stato negativo; anzi, essa può
diventare la condizione ideale per ripararci dal caos della vita fuori e per comprendere
meglio noi stessi, i nostri limiti e le nostre capacità.
Spesso mettere alla prova i pensieri fa paura, ma è senza dubbio la terapia più efficace per
guarire da ciò che non diciamo agli altri.
E poi ci fa riscoprire il valore della gentilezza nelle relazioni e allena l’empatia.
Pertanto a volte è necessario azionare il freno a mano, smettere di correre ovunque con
mente e corpo e ripararsi dall’incessante bombardamento di informazioni, notizie, impegni,
obiettivi da realizzare e cose da terminare. Dove trovare la protezione migliore se non in noi
stessi? In fondo, siamo l’unica persona con cui passeremo il resto della nostra vita.
Sì, in fondo, abbiamo tutti bisogno di una sana solitudine.
Benedetta Balducci 4A